IL MONTE AMIATA E I SUOI GIOIELLI
Piancastagnaio, Roccalbegna, Santa Fiora

Itinerario di 1 giorno

Una giornata dedicata al monte Amiata e ad alcuni dei suoi incantevoli borghi, dove la bellezza della natura fa da cornice ad uno scenario che incute sensazioni di mistero e ammirazione. Il vecchio vulcano, come un gigante addormentato, mostra in ogni dove tracce della sua antica attività litica, mentre tra quelle vegliarde rocce i faggi ed i castagni dipingono di fulgidi colori l’aria rarefatta e leggera.

Programma di massima:

  • Appuntamento con la guida alle ore 9,30 a Piancastagnaio,
  • Al mattino visita di Piancastagnaio e di Santa Fiora
  • Pranzo sull’Amiata in ristorante convenzionato
  • Pomeriggio visita di Roccalbegna

Dettagli delle giornata:  

Dopo l’incontro con la guida inizieremo la giornata con la visita di Piancastagnaio. Menzionato già nel sec. XI per la sua posizione strategica Piancastagnaio  fu conteso tra la famiglia Aldobrandeschi e l’abbazia di San Salvatore ed in seguito anche tra Orvieto e Siena. Nel XVII sec. i Medici lo donarono in feudo ai marchesi Bourbon del Monte. La sua importanza nel medioevo fu anche legata al passaggio della via Francigena.

Da visitare la Pieve Di Santa Maria Assunta, priva di facciata con ingresso in cima ad una scalinata. All’interno si trovano le cappelle, sedi delle antiche compagnie laicali, e numerose opere d’arte. La Chiesa della Madonna delle Grazie, risale probabilmente alla prima metà del XIII sec. conserva una buona serie di affreschi di Nanni di Pietro da Orvieto (1468); La chiesa per gli affreschi, risulta essere una delle più antiche e pregevoli testimonianze del culto mariano sull’Amiata.
Il Convento SS. Francesco e Bartolomeo, risalente al 1278 è stata sede di un convento francescano fino alla soppressione nel 1808. All’interno si possono osservare varie opere tra le quali spiccano un affresco che rappresenta la Strage degli Innocenti (fine XII sec.); frammenti di affreschi che ricordano storie della vita di S. Bernardino di Giovanni di Pietro (XV sec.) ed una Madonna con Bambino di scuola senese (XII sec.). Sul lato sinistro della chiesa, nel convento di San Bartolomeo, si possono ammirare il chiostro e la sala capitolare con affreschi. Il Santuario della Madonna di San Pietro appare già nei documenti del X sec. ma fu ricostruita a fine XVI sec. a seguito di una miracolosa animazione di un dipinto della Madonna. L’opera, dipinta da Martino d’Urbano (1580), incoronata dal Capitolo Vaticano nel 1751 è titolata come “avvocata di Piancastagnaio e regina dell’Amiata”; in suo onore il 18 agosto si corre il palio. Inoltre vi sono conservate tele ed affreschi di F. Nasini (XVII sec.)
Tra gli edifici civili e militari di Piancastagnaio meritano sicuramente una nota il Palazzo Bourbon Del Monte del 1603. La Rocca Aldobrandesca  e la Fonte di Voltaia un grande complesso con abbeveratoi, lavatoi e vasche per tingere i panni e per lavorare lino e canapa.

Trasferimento a SANTA FIORA, antico Castello citato anche da Dante nella Divina Commedia, seguì le sorti dell’antico feudo maremmano fino al 1274 quando divenne sede indipendente di uno dei rami della famiglia Aldobrandeschi. Nel 1439 passò alla casata degli Sforza, da Cutignolo, che donarono alla città un nuovo lustro economico ed artistico, ancora ben individuabile nel tessuto urbano di Santa Fiora.

L’edificio religioso più importante è sicuramente la Pieve delle Sante Flora e Lucilla risalente al 1144. L’interno conserva una ricca collezione di terrecotte robbiane, tra cui la Madonna della cintola, il Battesimo di Gesù, l’Ultima Cena ed un trittico con l’Incoronazione della Vergine tra i Santi Francesco e Girolamo. Di notevole importanza anche Chiesa di Sant’Agostino, già esistente nell’anno 1000, venne affidata agli agostiniani nel 1309. Il Convento di clausura delle suore cappuccine fu fondato nel 1610 da Suor Passitea Crogi. Soppresso dal 1790 al 1807 ed abbandonato nel 1889 per il nuovo convento costruito a poca distanza. Annessa al monastero è la Chiesa di Santa Chiara, consacrata il 25 luglio 1707 con ampio coro, dove si venera il SS. Crocifisso, ritenuto miracoloso, che parlò a Suor Passitea. Scendendo verso valle si trova la piccola Chiesa della Madonna delle Nevi edificata nel XVII sec. sopra ad una delle sorgenti del fiume Fiora. Vi si venerava un’immagine di Maria e i Santi Francesco di Paola e Luigi Gonzaga. Molto importante anche la Chiesa Del Suffragio (o chiesa della Misericordia) risalente al  XVIII sec.
Tra gli edifici di impronta militare o civile si ricordano la Rocca Aldobrandesca, la Torre dell’Orologio, il Palazzo Sforza Cesarini, ed infine la famosa Peschiera Fatta costruire dagli Sforza per allevare il pesce utilizzando l’acqua sorgiva del Fiora.

Ore 13,00 sosta per il pranzo in ristorante locale tipico.

Dopo Pranzo trasferimento a ROCCALBEGNA. Castello sorto a dominare la valle del fiume Albegna, fu un importantissimo punto strategico a protezione e controllo delle strade che collegavano la Maremma all’Amiata. Di qua transitava infatti la Via del Sale, il cui commercio, come si potrà ben intendere è stato estremamente importante in tutti i periodi storici.

Da visitare la Pieve dei SS Pietro e Paolo, costruita sul finire del XIII sec. presenta una facciata romanico-gotica. Conserva: un Trittico di Ambrogio Lorenzetti raffigurante la Madonna con il Bambino ed i Santi titolari (XIV sec.), oltre a numerose altre importanti opere d’arte medievali e rinascimentali. L’Oratorio del Crocifisso fu edificato nel 1388 ma ricostruito nel sec. XIX sec. è ora un piccolo museo di arte sacra che ospita arredi sacri, alcune tele di Nasini, quattro testate di bara dipinte da Sebastiano Folli (XVII sec.) e la croce attribuita a Luca Tommè del 1360. La Chiesa della Madonna del Soccorso risale al XVI secolo. Ha facciata a capanna e campanile a vela. All’interno si trovano alcuni quadri della Via Crucis (XVIII sec.) ed una statua di Maria in carta pesta.
Oltre agli edifici religiosi Roccalbegna conserva anche interessanti opere di architettura militare e civile, come ad esempio La “Pietra” o “il Sasso”, che domina sul borgo, lacerto superstite delle antiche fortificazioni costruite dagli Aldobrandeschi e ristrutturate dalla Repubblica di Siena. Il Palazzo della lana (XII – XIII sec.) con stemma della corporazione; l’ospedale citato nei documenti del XIII sec. ed infine il palazzo Bichi Ruspoli con stemma gentilizio della famiglia (XVII sec.).

La quota comprende:
Assistenza Turistica e Visite Guidate con Guida professionale in lingua italiana o inglese, pranzo in ristorante associato con degustazione della eccellente cucina tipica locale, auricolari.

La quota non comprende:
Il bus turistico per gli spostamenti (da noi prenotabile su richiesta), assicurazione, i biglietti d’ingresso ai musei ed alle aree archeologiche del territorio, le mance e quant’altro non specificato ne “La quota comprende”.

Tipologia Offerta:
L’offerta è valida per gruppi composti da un minimo di 20 ad un massimo di 45 persone.

Costo:
A partire da € 40,00 a persona.

Informazioni:
Carlo
Tel.: 0564 616532
Email: carlo@4wayspitigliano.it

Marco
Email: marco@4wayspitigliano.it

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